mercoledì 9 luglio 2008


Navigando qua e là su Internet mi sono imbattuto in un'intervista che il giornalista Enzo Biagi ha rilasciato al Tirreno il 16 Agosto 2007 e nella quale presenta la sua personale visione sul processo farsa Calciopoli. La riporto in versione integrale qui di seguito.

“Una sentenza pazzesca, e non perchè il calcio sia un ambiente pulito.
Una sentenza pazzesca perchè costruita sul nulla, su intercettazioni difficilmente interpretabili e non proponibili in un procedimento degno di tal nome.
Una sentenza pazzesca perchè punisce chi era colpevole solo di vivere in un certo ambiente, il tutto condito da un processo che era una riedizione della Santa Inquisizione in chiave moderna.
E mi chiedo: cui prodest? A chi giova il tutto? Perchè tutto è uscito fuori in un determinato momento?
Proprio quando, tra Laziogate di Storace, la lista nera di Telecom, poi Calciopoli, poi l’ex Re d’Italia ed ora, ultimo ma non ultimo, la compagnia telefonica Vodafone che ha denunciato Telecom per aver messo sotto controllo i suoi clienti.
Vuoi vedere che per coprire uno scandalo di dimensioni ciclopiche hanno individuato in Luciano Moggi il cattivo da dare in pasto al popolino?”.

"La banda del telefonino" ha colpito ancora...

3 commenti:

marco99 ha detto...

aveva SICURAMENTE ragione.
io tengo ancora un estratto di quella intervista nel mio blog e ci rimarrà sempre.

Juro ha detto...

Eh infatti è proprio sul tuo blog che l'ho letta la prima volta!!
Anch'io temo purtroppo che anche questa volta ci abbia preso in pieno.
"Colpirne uno per educarne cento", questo è il motto che dovrebbero cantare dopo ogni scudetto assegnato a tavolino, altro che "vinciamo senza rubare!"

marco99 ha detto...

si sono pienamente d'accordo con te.
grazie mille anche per i complimenti al mio secondo blog, anche se quello non lo aggiorno spesso ci tengo tanto.