giovedì 18 settembre 2008

Siamo tornati. Finalmente quella musichetta ormai celebre torna a riecheggiare sugli spalti di Torino dopo due anni di astinenza, finalmente non saremo più costretti ad andare al cinema o in pizzeria per dimenticare che esiste anche la Champions League, finalmente possiamo riassaporare il calcio che conta perchè è vero che la Serie A è importante, ma la Champions Legue è tutta un'altra cosa. Non ci poteva essere debutto migliore se non contro lo Zenit San Pietroburgo, la squadra rivelazione del 2008 che ha demolito a Maggio il Bayern di Luca Toni per 4-0 in Coppa Uefa per poi ripetersi ad Agosto con il Manchester United portandosi in bacheca Coppa Uefa e Supercoppa Europea. La forza dello Zenit si basa soprattutto su schemi semplici ma efficaci, un centravanti di peso e qualità, due mezzepunte (danny e arshavin) che saltano sempre l'uomo e un centrocampo rognoso comandato dal veterano Tymoschuk, ierisera onnipresente.
In questi due anni però la Juventus ha dimostrato di non essere una squadra facilmente intimoribile soprattutto se di fronte trova squadre favorite dal pronostico e ne ha dato prova anche ieri sera dando battaglia ad uno Zenit più in palla e più avanti di condizione (in Russia sono quasi alla fine del campionato). Ma non è una novità, se è possibile questa è una squadra ancora più fisica di quella di Capello, una Juventus di guerrieri, di gente che lotta fino al 90°, una Juventus di Chiellini, di Sissoko, di Poulsen, di Buffon, ma è soprattutto la Juventus di Alex Del Piero. Chi altri poteva segnare il gol del ritorno in Champions se non lui, il capitano. E poi una capriola. Spensierata. Come quelle che fanno i bambini, perchè in fondo lui bambino non ha mai smesso di esserlo con quella voglia di giocare che lo porta a 33 anni ad essere ancora una volta il trascinatore della sua amata Signora adesso come 12 anni fa quando quella coppa la portò a casa. Si giocava a Roma come quest'anno, che sia tutto scritto dal destino?? Chissà...

Nel frattempo godiamoci un'altra perla, la n°38 in Champions. Una punizione. La specialità della casa. Che lui può battere in mille modi, ma con un unico risultato nel mirino: la rete che si gonfia. Era lontano dalla porta di Malafeev. Lontano, lontanissimo, ma non troppo. Rincorsa, palla colpita forte, con il giro "al contrario". Il portiere fa un passo dalla parte sbagliata. La palla gira vorticosamente, lui annaspa. Gol. Tutti in piedi.

Grazie Capitano.

3 commenti:

marco99 ha detto...

una punizione che mi ha ridotto alle lacrime :)

kiara ha detto...

Grande vittoria,anche se sofferta.
Grande gol di Alex,punizione magistrale

Juro ha detto...

Oh ragazzi, io avevo già le lacrime quando li ho visti entrare in campo con la musica della Champions in sottofondo...

Che bello essere tornati!!