lunedì 29 settembre 2008

La Juventus paga salatamente in 4 giorni il suo cinismo. Dopo il pareggio rimediato mercoledì contro il Catania ecco un'altra battuta di arresto per gli undici di Ranieri che sembrano non saper più vincere. E’ vero le palle-gol non sono mancate e con esse pure una buone dose di sfortuna, ma come diceva il grande Enzo Ferrari la fortuna non esiste se sei il migliore. E la Juventus vista in queste ultime due uscite non solo non è la migliore ma non è neppure tra le migliori visto che i due punti rimediati in altrettante giornate l’hanno relegata in 6° posizione riacciuffata pure dal Milan protagonista di un inizio stagione deludente. La situazione non è disperata certo, siamo ancora a settembre come ricorda Mourinho ma visti i ritmi dello scorso anno è buona cosa non perdere contatto con il gruppetto dei primi per non doversi trovare a primavera a dover lottare per un magro quarto posto come successe l’anno scorso proprio ai rossoneri.
Le prossime partite avranno in palio qualcosa che andrà al di là dei semplici tre punti, vincere sarà fondamentale a cominciare da martedì.
FORZA RAGAZZI!!!!

lunedì 22 settembre 2008

Quando hai uno così la sfortuna non esiste. All'anagrafe AMAURI CARVALHO DE OLIVEIRA, ma per noi, popolo bianconero, è semplicemente A-M-A-U-R-I.
Acquistato quest'estate fra mille dubbi riguardanti non tanto la sua qualità quanto piuttosto la necessità di un altro attaccante nel parco offensivo dove già c'erano il capocannoniere DelPiero, il vice Trezeguet e un signor Iaquinta, senza contare il giovanissimo Giovinco, si è rivelato ben presto un giocatore fondamentale per la nostra causa. Con l'infermeria stracolma e in continua espansione, è anche grazie al bomber brasiliano infatti se siamo riusciti a far rispettare ancora una volta la legge della Juve: 4 partite, 4 gol, 3 vittorie per 1-0 e 1 solo gol subito. Così come contro l'Udinese, anche al Sant'Elia decide proprio Amauri con un gol dei suoi per opportunismo, potenza e coordinazione.

Questa Juve certo non brilla, non incanta, ma vince e lo fa anche quando i problemi di formazione sono tanti. Ranieri, infatti, deve rinunciare a Del Piero, Trezeguet, Camoranesi, Zanetti, anche Poulsen ha qualche problema e va soltanto in tribuna, mentre in difesa Ranieri schiera Mellberg e Chiellini in mezzo con Legrottaglie in panchina. Turno di riposo anche a destra, non c’è Grygera ma Salihamidzic. Insomma Juve in emergenza e come se non bastasse a metà primo tempo si fa male Buffon, vittima di un problema muscolare alla coscia destra. Al suo posto entrerà un Manninger motivatissimo a dimostrare il proprio valore e protagonista di una parata decisiva su Matri al 90°. Per ora il "camaleonte solido" sta un pò faticando ed è in testa, non voglio pensare a quando si metterà a correre.....



giovedì 18 settembre 2008

Siamo tornati. Finalmente quella musichetta ormai celebre torna a riecheggiare sugli spalti di Torino dopo due anni di astinenza, finalmente non saremo più costretti ad andare al cinema o in pizzeria per dimenticare che esiste anche la Champions League, finalmente possiamo riassaporare il calcio che conta perchè è vero che la Serie A è importante, ma la Champions Legue è tutta un'altra cosa. Non ci poteva essere debutto migliore se non contro lo Zenit San Pietroburgo, la squadra rivelazione del 2008 che ha demolito a Maggio il Bayern di Luca Toni per 4-0 in Coppa Uefa per poi ripetersi ad Agosto con il Manchester United portandosi in bacheca Coppa Uefa e Supercoppa Europea. La forza dello Zenit si basa soprattutto su schemi semplici ma efficaci, un centravanti di peso e qualità, due mezzepunte (danny e arshavin) che saltano sempre l'uomo e un centrocampo rognoso comandato dal veterano Tymoschuk, ierisera onnipresente.
In questi due anni però la Juventus ha dimostrato di non essere una squadra facilmente intimoribile soprattutto se di fronte trova squadre favorite dal pronostico e ne ha dato prova anche ieri sera dando battaglia ad uno Zenit più in palla e più avanti di condizione (in Russia sono quasi alla fine del campionato). Ma non è una novità, se è possibile questa è una squadra ancora più fisica di quella di Capello, una Juventus di guerrieri, di gente che lotta fino al 90°, una Juventus di Chiellini, di Sissoko, di Poulsen, di Buffon, ma è soprattutto la Juventus di Alex Del Piero. Chi altri poteva segnare il gol del ritorno in Champions se non lui, il capitano. E poi una capriola. Spensierata. Come quelle che fanno i bambini, perchè in fondo lui bambino non ha mai smesso di esserlo con quella voglia di giocare che lo porta a 33 anni ad essere ancora una volta il trascinatore della sua amata Signora adesso come 12 anni fa quando quella coppa la portò a casa. Si giocava a Roma come quest'anno, che sia tutto scritto dal destino?? Chissà...

Nel frattempo godiamoci un'altra perla, la n°38 in Champions. Una punizione. La specialità della casa. Che lui può battere in mille modi, ma con un unico risultato nel mirino: la rete che si gonfia. Era lontano dalla porta di Malafeev. Lontano, lontanissimo, ma non troppo. Rincorsa, palla colpita forte, con il giro "al contrario". Il portiere fa un passo dalla parte sbagliata. La palla gira vorticosamente, lui annaspa. Gol. Tutti in piedi.

Grazie Capitano.

lunedì 15 settembre 2008

Per la serie "ho perso un'occasione per sembrare intelligente", ecco un nuovo episodio dalla saga la "mamma degli imbecilli è sempre incinta". Il protagonista questa volta è un quasi sconosciuto al grande pubblico: il suo nome è Antonio Floro Flores ed è il classico giocatore che si può definire a tutti gli effetti un predestinato. Esordio in Serie A il 28 gennaio 2001 col Napoli che perde 3-0 contro la Roma, ma il suo apporto alla squadra partenopea si fa sentire eccome, tanto che a fine stagione addirittura retrocede. Seguono anni gloriosi seduto a centro-panchina finchè nel gennaio 2004 il seggiolino cede e viene così girato alla Sampdoria, dove in 6 mesi riesce pure a segnare un gol. Finiti i festeggiamenti torna al Napoli a giugno ma la società purtroppo fallisce così un fuoriclasse come lui non può che rifiutare la proposta della nuova società di ripartire dalla C1 e decide di trasferirsi al Perugia, ma cosa fanno l'anno successivo i Grifoni? Falliscono pure loro così il nostro "Re Mida" decide che è scoccata l'ora di affossare un'altra squadra: l'Arezzo, che puntualmente infatti spinto dal nostro bomber retrocede in serie C.
Siamo finalmente nell'estate del 2007 quando l'Udinese con un harakiri degno del più scellerato samurai decide di acquistarlo; mai acquisto fu più azzeccato: 4 gol in 40 partite. Un fenomeno, una media-gol spaventosa, in pratica un gol ogni 900 minuti. Immenso!!

Ma ecco che si arriva alla partita di domenica sera. Si gioca Juventus-Udinese, i bianconeri di Torino sono in vantaggio per 1-0 e la partita ormai volge al termine quando Mellberg incoscientemente prolunga di testa un pallone altrimenti innocuo e indovinate un pò sulla corsa di chi va?? Del nostro Antonio, chi altri sennò. E' la sua occasione, da solo a tu a tu per tu con Buffon, ha tutto il tempo per tirare, dai Antonio puoi entrare nella storia, attenzioneee....
Noooo, clamoroso si fa rimontare da Chiellini che lo disturba leggermente, neanche prova a tirare il salame, si lascia cadere manco l'area di rigore fosse una piscina e sapete cosa ha pure il coraggio di dire "'sto popò di scandalo" a fine partita?!?
"Capisco che contro la Juventus e` difficile che possano fischiare un rigore al novantesimo. Ma il rigore c’era ed era netto. Non avevo alcun motivo di buttarmi a terra, ero solo davanti a Buffon ed ero pronto a calciare quando ho sentito una spinta e sono caduto. Chiellini tra l’altro non ha neanche preso il pallone: l’avesse toccata, capirei. L’arbitro ha deciso cosi` e va bene, anche i direttori di gara possono sbagliare, ma ci sono i guardalinee".

Hmhm stellina, fa pure lo strafottente ma ringrazia Iddio che c'è qualcuno che ti fa pure giocare che il solo vederti a 100 metri dallo stadio è un'offesa per il calcio!! Ma pensa te chi fanno parlare....

domenica 14 settembre 2008

Nel segno di Amauri

LA PARTITA- L'anno scorso una squadra rompiscatole, quest'anno un camaleonte solido. E' questa la Juve di Ranieri targata 2008: granitica ma agile, potente ma tecnica, tempista ma sorniona. Ieri sera ha dimostrato di essere tornata una grande squadra consapevole delle propria forza, sì perchè i rischi nella partita contro l'Udinese potevano essere tanti dettati soprattutto da una ricerca smaniosa della vittoria dopo quella mancata all'ultimo minuto a Firenze e dal possibile nervosimo causato dalle numerose palle gol non concretizzate col tempo che si assottigliava sempre di più. Invece la Juventus è cresciuta, ha saputo aspettare creando sì numerose palle gol ma al tempo stesso mantenendo i reparti compatti tra loro e costringendo gli avversari alle barricate per quasi tutta la partita. E si sa se giochi tutta la partita in difesa contro una squadra come la Juventus alla fine il gol lo prendi con una probabilità del 100%: 22° del secondo tempo, il principe azzurro Amauri rompe il sortilegio e segna con un destro chirurgico dopo una percussione centrale della coppia Iaquinta-Sissoko.
Non un gol bellissimo, ma è il biglietto da visita di questa Juventus, una Juventus non leziosa, uno schiacciasassi che gli avversari li aggredisce, li calpesta, li frantuma. Anche se bisogna dirlo deve ancora migliorare nell'amministrare il vantaggio: questa volta è vero riesce a difenderlo ma Floro Flores non è Gilardino e diciamo che per adesso ci va pure bene.
Alla fine quindi la Juventus si aggiudica meritatamente i tre punti che gli permettono di raggiungere l'Inter e rimanere vicina al gruppetto di testa (molto importante visti i KO di Fiorentina, Milan e Roma). Non è stata vittoria facile, ma sicuramente meritata. C’è anche una coda appena polemica, perchè al 43’ Floro Flores, tutto solo davanti a Buffon, frana a terra dopo un contatto con Chiellini: fallo? Assolutamente no, ridicola la sceneggiata dell'attaccante friuliano nell'occasione che neanche prova a calciare, bravo invece De Marco che sceglie bene: per la Juve solo un grande spavento, per l’Udinese un pizzico di rammarico, anche se le proteste sono minime. Buona comunque la prestazione della squadra di Ranieri.

L'ANALISI DEL MISTER - Ranieri è soddisfatto. Non è stata una partita semplice: «L'Udinese gioca bene, aspetta e riparte alla grande. Ma noi abbiamo macinato gioco e abbiamo avuto tante palle gol. La squadra mi piaciuta soprattutto nel primo tempo. La palla non voleva proprio entrare». La svolta è stato il gol di Amauri, che ha sbloccato la partita: «E' stato fondamentale. Oltre alla rete, si è mosso tantissimo, anche in fase di ripiegamento. La coppia Amauri-Iaquinta ha funzionato. D'altra parte abbiamo preso Amauri anche per questo: può giocare assieme a tutte le altre nostre punte». Risultato portato a casa anche perchè oggi c'era qualche motivazione in più: «I ragazzi ci tenevano tanto a vincere questa prima partita casalinga. E' stata la vittoria della volontà». Qualche difetto lo ha riscontrato nel secondo tempo: «Mi è piaciuta la velocità che hanno impresso al gioco i miei ragazzi. Mi è piaciuta meno la frenesia che ho visto in alcune situazioni».

CLIMA CHAMPIONS- Oggi siamo già in clima Champions League ed è un appuntamento che la Juventus aspetta da due anni e che non vuole assolutamente fallire. Trezeguet e Del Piero ieri hanno giocato appena i minuti di recupero, nessuno dei due sembrava contento, ma va bene così perchè mercoledì c’è lo Zenit e all’appuntamento con la Champions League Mister Ranieri vuole presentarsi con la coppia-gol più prolifica nella storia della Vecchia Signora. Meglio se famelici e arrabbiati.
A mercoledì.



giovedì 4 settembre 2008

Tornato. Le vacanze purtroppo sono finite e così si ritorna nuovamente al solito tram tram di tutti i giorni. Casa, vecchi amici, univerisità, Black Silk ma soprattutto ... Juventus.
Diciamo che il bilancio estivo si è chiuso con un sorriso appena abbozzato. Innanzitutto la riconquista della Champions dopo due anni di assenza, competizione importante come l'aria che respiriamo per una squadra come la nostra che vuole puntare a tornare grande tra i grandi.

Passiamo poi al mercato: non sono arrivati i grandi nomi è vero ma comunque mi voglio preservare dall'esprimere qualsiasi giudizio in merito anche perchè la Nazionale campione del mondo insegna che a volte non sono i grandi nomi a far vincere quanto piuttosto i vari Gattuso, Cannavaro, Perrotta, gente con le palle insomma. Inoltre non mi dispiace la politica societaria in stile Arsenal che vede la Juventus partire dai giovani e dal vivaio per costruirsi dei futuri campioni in casa propria; tanti sono i nomi molto promettenti che hanno trovato posto anche in prima squadra come Giovinco, Fausto Rossi, Marchisio, De Ceglie, Ariaudo per non parlare della punta della Primavera Immobile autore due giorni fa di una doppietta che ha permesso di distruggere la Roma per 3 a 0 al torneo De Cecco. Insomma il tempo ci darà ragione.
Nel frattempo però guardiamo anche al presente perchè domenica si è giocata la partita delle partite: Fiorentina-Juventus. Una partita che va al di là del campionato, una rivalità ancestrale che divide da sempre le due squadre e proprio per questo ci tengo a sottolineare la sportività di entrambe le tifoserie che hanno dato vita ad un bello spettacolo creando uno stadio bollente sì ma mai violento e dimostrando che tutto il mondo non è paese. Sì perchè appena qualche ora prima a nemmeno 300 km di distanza dal Franchi più di un migliaio di bestie napoletane avevano dato sfoggio della loro brutalità, del loro essere animali sfasciando un treno, picchiando donne e bambini di ritorno dalle vacanze e distruggendo tutto ciò che gli capitava a tiro. Mi dispiace dirlo ma ancora una volta i napoletani si sono dimostrati dei deficienti; eh sì purtroppo è così. Perchè dopo che il Nord li considera sullo stesso piano degli Africani e delle bestie, dopo che le ultime elezioni hanno decretato il successo della Lega i cui unici punti di programma sono la secessione e il federalismo -sintomo dell'intolleranza nei loro confronti- e dopo che tutta l'estate non si è fatto altro che parlare male non solo in Italia ma in tutto il mondo di Napoli con la storia dei rifiuti era forse il caso di farsi gratuitamente dell'altra pubblicità negativa?!? Mah.

L'Osservatorio del Viminale non ha sbagliato a concedere loro la trasferta, forse è stato troppo generoso nel concedergli una seconda possibilità, la più importante che avevano per riscattarsi dopo tutta la merda che era stata gettata sul nome della città che dicono di amare. Adesso se il Calderoli di turno viene e dice che tutta quella spazzatura se la meritavano sempre più gente comincerà a chiedersi perchè no?!? E se un domani non troppo lontano arrivasse perfino a proporre una secessione da quei "meridionali bifolchi e baluba che rubano e distruggono", quanta gente di Milano, Torino e Venezia già adesso intollerante riuscirebbe a reclutare?
E' vero Napoli è la città della canzone, della poesia, dell'arte e del teatro, ma se non ci sarà un cambio di tendenza generale fra poco molti potrebbero anche dimenticarselo....