lunedì 30 giugno 2008

Grazie Spagna!!!


Alla fine è consolante essere stati mandati fuori dal torneo europeo dai vincitori!!
Onore a chi il gioco più bello del mondo è riuscita a nobilitarlo dimostrando, anche col risultato finale, di essere in questo momento la squadra più forte sulla piazza europea e soprattutto di saper giocare a pallone, una cosa che a volte, nonostante i risultati eclatanti, non tutti dimostrano di saper fare. E mi riferisco ovviamenti alla Germania, che come ogni volta si era già autocelebrata campione per essere arrivata là grazie ad un cammino che definire in discesa è alquanto riduttivo; era successo ai mondiali del 2002 dove approdò in finale senza incontrare praticamente nessuno e infatti prese due belle pappine a zero dal Brasile, è successo nel 2006 contro l’Italia giunta in semifinale con un girone praticamente aggiustato a regola d’arte e anche in quell’occasione ovviamente riprese altre due belle pizze senza attenuanti dalla nostra Nazionale; ed è risuccesso pure quest’anno. Girone alquanto ridicolo con Austria, Polonia e Croazia, sconfitta contro la Croazia, qualificata all’ultima partita come seconda vincendo per 1-0 contro un’Austria che sinceramente si trovava all’Europeo solo in virtù di paese ospitante e vittoria immeritata in semifinale per 3-2 con gol al 90esimo contro una Turchia incerottata con in campo 8 riserve su 11 giocatori. Non si può certo dire un cammino trionfale, ma ai tedeschi si sa ci vuole poco per fargli rivivere il mito della razza ariana e così, per la serie “chi si loda si imbroda”, ecco l’immancabile sfottò rivolto a noi italiani.
Articolo direttamente targato Bild datato 29 giugno 2008, testuali parole: "La Germania ce l'ha veramente fatta ad arrivare in finale. Bisogna riconoscere che non abbiamo brillato contro Croazia, Austria e Turchia. E allora? Siamo in finale! Questo è ciò che conta. Ci sono riusciti gli italiani o i francesi? Adesso c'è la Spagna. Di sicuro sono in grado di esprimere un gioco più bello del nostro, ma, sotto la guida di Jogi Löw noi non ci facciamo trovare impreparati quando si tratta di giocare al calcio. E possiamo sempre contare sulle virtù tedesche di cui andiamo fieri - impegno, voglia di vincere, passione e spirito di squadra. Tirate fuori tutta l'energia ragazzi! Il resto verrà da solo."
Ma quando impareranno a parlare dopo i fatti?!?! Boh!!

Fatto sta che comunque un’altra figura di merda, l’ennesima, è stata messa in cassaforte e va a riempire la loro particolarissima bacheca ormai in continua espansione. Non fosse per altro per le parole degli spagnoli al termine della partita. "La finale dell'Europeo si è giocata domenica 22 giugno. L'ha vinta la Spagna battendo ai rigori l'Italia 4-2. Quando giochiamo così, non ci sono squadre che possano resistere. L'Italia lo ha fatto, cedendo solo dagli undici metri" ha detto Aragones da gran signore, esaltando la grandezza della difesa azzurra, unica in tutto il torneo a non avere subito gol dalla Spagna, seguito a ruota dal portiere spagnolo Iker Casillas che, evidentemente sentendo ancora nelle mani la respinta sul tiro ravvicinato di Mauro Camoranesi e la deviazione oltre la traversa del colpo di testa di Totò Di Natale, ha tenuto a ribadire che senza dubbio il match con l'Italia è stato il più duro e soprattutto il più emozionante.
Poveri Tedeschi, come si dice in questi casi: CORNUTI E MAZZATI!!!


Ps: ah dimenticavo ovviamente da nazione civile e sportiva quale è sempre stata, anche ieri sera la Germania ha voluto darne una dimostrazione ulteriore impedendo agli spagnoli che si trovavano in terra teutonica di festeggiare la vittoria, mentre loro stasera potranno festeggiare con un milione di persone a Berlino la loro Nazionaletta perdente d'Europa.
Complimenti complimenti e ancora complimenti!!

venerdì 27 giugno 2008

Che amarezza!!!

Quando bisogna dirlo, bisogna dirlo: stavolta la Figc e Lippi non hanno fatto proprio una gran bella figura. Non l’ha fatta Abete che non ha fatto nemmeno in tempo a congedare Roberto Donadoni che già aveva nel suo ufficio il tecnico viareggino e non l’ha fatta neppure Lippi (mi dispiace dirlo da juventino ma è così) che sono ormai due anni che sta gufando spudoratamente contro la Nazionale. Un paio di mesi fa in un’intervista disse che aveva rifiutato molte panchine perché stava aspettando che si creassero le condizioni propizie per tornare, io mi auguravo si riferisse alla Juventus e invece no. Quando dopo la fortunata spedizione in Germania lasciò la panchina della Nazionale pensai che avesse preso la decisione giusta, troppe infatti erano state le critiche e le offese nei suoi confronti a Coverciano, come anche nei confronti di Cannavaro e Buffon ai quali gran parte dei tifosi chiedeva di tornarsene a casa; lui però non si è scomposto, ha vinto il Mondiale non senza una buona dose di fortuna e da signore si è fatto da parte senza rinfacciare niente a nessuno. A questo punto però doveva farsi da parte definitavamente, invece si è comportato da bambino: voleva che tutti acclamassero a gran voce il suo ritorno, voleva sentirsi desiderato, una sorta di ripicca nei confronti di quelli che non l’avevano voluto.

Sinceramente adesso sono molto deluso di questo ritorno e ora come ora non so nemmeno se riuscirò a tifare Italia nelle prossime partite. Ancora una volta abbiamo assistito alla dimostrazione che in Italia la lealtà sportiva e la serietà non paga: basta vedere in che modo è stato cacciato via Donadoni, quasi come un delinquente. Non ho sentito nessuno che non abbia dato la colpa all’allenatore, nemmeno UNO!! Tutta colpa sua come se il rigore anziché di Natale o De Rossi l’avesse battuto lui oppure, che so, come se quella gambina a Toni gliela dovesse spingere lui per fargli fare gol.

E’ uscito contro la Spagna è vero, ma ammettiamo obiettivamente che con la squadra che avevamo è stato anche troppo passare il turno e andare ai calci di rigore ai quarti di finale. Ma stiamo scherzando?! Non c’è paragone fra le due formazioni a parte Buffon.

Comunque Donadoni, nonostante la forte amarezza, ancora una volta si è dimostrato per quel signore qual è.

"In questi due anni la mia Italia ha fatto anche qualcosa di positivo, un'ultima partita non può cancellarlo[…].Per quanto riguarda Lippi se ne parla da due anni. Ognuno ha il suo modo di proporsi alla gente, non sono io a dover insegnare agli altri come comportarsi. Al presidente Abete non ho chiesto se c'è stato un incontro con Lippi. Ognuno è libero di fare quel che vuole, io non discuto i comportamenti degli altri. Non voglio cadere in mancanza di eleganza […]. E' comunque stata un'esperienza stupenda, la rifarei subito, già domani mattina. Rifarei tutto, perchè tutto quel che ho fatto, l'ho fatto con coscienza. Ringrazio Abete, Guido Rossi, tutto il mio staff. Non mi sono mai sentito solo perchè attorno a me avevo, i giocatori e tanta gente […]. Perché al momento di firmare il contratto ho chiesto di tornare alla formula originaria, in primo tempo rifiutata? Credo nei rapporti con le persone, nei modi e nei tempi giusti. Quando ho capito che c'era la possibilità, ho fatto quella scelta. Lo dimostra il fatto che ho rinunciato alla penale. Non voglio fare sempre la figura del ragazzo perbene, i soldi fanno comodo a tutti: ma ho dimostrato di credere in altri valori".



E’ stato un orgoglio averlo avuto come ct della Nazionale perché nel calcio qualche volte si vince e molte altre si perde, ma la serietà e lo stile sono una cosa che nessun calcio di rigore sbagliato e nessuna coppa vinta può toglierti o darti!!
Grazie Mister.

martedì 24 giugno 2008


Contro l'Italia domenica è stato il migliore in campo, ma in generale è dall'inizio dell'Europeo che Senna sta dimostrando di essere la vera anima della Spagna. Per il centrocampista di origini brasiliane sembra essere arrivato il grande momento con la possibilità di sbarcare proprio in Italia.
Negli ultimi giorni, infatti, sembra che la Juventus si sia fatta avanti, congelando la trattativa con il Liverpool per Xabi Alonso e contattando il Villarreal. Senna, dopo aver tolto il posto da titolare al compagno in nazionale, potrebbe quindi ora soffiargli anche il contratto con il club bianconero.
Dal ritiro austrico il diretto interessato non conferma, ma lancia messaggi: "Solo sapere che la Juve sa che esisto mi riempie d'orgoglio. Dell'Italia mi piacciono Milan e Juve, l'Inter invece no, non mi ha mai affascinato. Certo che se davvero la Juve dovesse chiamarmi non ci dormirei per tre giorni, sarebbe la tappa d'oro della mia carriera".
Non so se poi verrai a Torino oppure no, di sicuro mi stai già simpatico!!! Anche se domenica certo potevi impegnarti un pò di meno...

lunedì 23 giugno 2008

Si torna a casa!!

E' finita. Questa volta i rigori sono stati fatali per gli Azzurri, che si sono presentati dagli undici metri scarichi, quasi demotivati. Si è visto subito che le facce non erano quelle di Berlino 2006, quando lo stesso Lippi ammise di non aver mai visto nella sua carriera così tanta determinazione e così tanta voglia di voler calciare in porta quel pallone. Si sa, nel calcio le motivazioni sono molto importanti e se un giocatore non riesce a trovarle in un quarto di finale del campionato europeo contro la Spagna non c'è mister in panchina che tenga. Così L'Italia saluta in anticipo questo Europeo, un Europeo nel quale non si può certo dire di essere stati favoriti negli episodi sia per sfortuna sia per mancanza di cinismo, ma non dobbiamo nemmeno sorvolare sul fatto che questa nazionale ha fatto 3 gol in 4 partite dei quali nessuno su azione: calcio d'angolo, rigore e punizione.
Quindi l'eliminazione contro una Spagna forte e agguerrita ci può stare; sconfitti a testa alta comunque in una partita equilibrata che poteva essere risolta in qualsiasi momento da entrambe le squadre. L'Italia ha pagato forse la mancanza di un vero leader navigato in squadra, di esterni di ruolo che potessero dare maggiori soluzioni offensive allargando il gioco sulle fasce e di un attaccante da mettere in sostituzione di un Toni un pò appannato, ma ora come ora questi non restano altro che discorsi da bar.

Non ci rimane che ringraziare i nostri giocatori e il mister Donadoni per averci regalato in questi due anni post-mondiali una Nazionale competitiva a livello internazionale e un gruppo giovane sul quale ripartire per poter puntare a nuovi successi!!
Road to Confederations Cup South Africa 2009!!

mercoledì 18 giugno 2008

La presunzione ha presentato il conto ai Gallettini. Due anni fa, quando persero il Mondiale contro l’Italia non vollero ammettere la sconfitta, si
comportarono da bambini e festeggiarono la squadra sugli Camp Elysee come se avessero vinto perché si ritenevano i vincitori morali, loro. Così per reggere fino in fondo la parte non poterono nemmeno esonerare lo spocchioso Domench, non certo amato in Francia ma pur sempre meno odiato degli italiani, altrimenti sarebbe venuta meno la loro immagine di “fantomatici” campioni. La loro presunzione però gli è costata cara, infatti invece di perdere solo la finale due anni fa, sono pure usciti anticipatamente dall’Europeo coprendosi di ridicolo e piazzandosi all’ultimo posto con un solo punto racimolato contro la Romania, un gol fatto e 6 subiti.
Chiamatelo destino, chiamatelo caso, chiamatelo come volete fatto sta che la Francia, con questo secco 2-0 subito senza appelli, si ritrova a dover esonerare Domenech proprio a causa di un’altra sconfitta, ancora contro l’Italia!!


A noi della magica notte di Zurigo resta una prestazione di grande cuore, il cuore azzurro che bisognerebbe tirare fuori un po’ più spesso e soprattutto da qui in avanti per poter continuare a sognare in questo Europeo. Qualche giorno fa Superman Gigi profetizzò che li avremmo ringraziati alla fine di questa partita, è stato di parola. Ora ci aspettano partite secche, o dentro o fuori, si può perdere e si può vincere, si può proseguire in questa avventura e si può pure andare a casa, l’importante però è che se anche dovesse accadere ciò lo faremo sempre dopo di loro!!!!

martedì 17 giugno 2008

Segnali


E’ andata così. Doveva essere l’anno del double per gli Azzurri: Mondiali ed Europeo successivo, un’impresa che solo a Francia e Germania è riuscita e che molto probabilmente saremo costretti ancora a rimandare. Le speranze dell’Italia di passare almeno il girone infatti sono appese ad un filo, un piccolo barlume in fondo ad una galleria interminabile. Non solo dovremmo battere la Francia, ma soprattutto sperare che le riserve dell’Olanda battano la Romania, cosa che finora non è riuscita nemmeno agli Azzurri e ai Galletti titolari, quindi – mi chiedo io- a che diritto pretendiamo che ce la facciano loro, oltretutto con le riserve?? Mah!

Comunque a parte questo, si spera almeno di vedere una qualche reazione di orgoglio dalla nostra nazionale campione del mondo, anche se di quella gloriosa spedizione ne è rimasto ben poco. Manca soprattutto lui, il capitano, Fabio Cannavaro, perché è vero, come ha detto ieri Sacchi, che l’Italia ha vinto il Mondiale senza offrire un calcio spettacolare, ma è altrettanto vero che quel Mondiale l’ha vinto con la grinta. Ed è stato spesso proprio il capitano a dare la carica: è negli occhi di tutti quando in semifinale a 2 minuti dalla fine dei supplementari, liberò l’area di testa su un cross dal fondo e andò poi con cattiveria a sradicare il pallone dal petto di Podolski che nemmeno lo vide, facendo partire il contropiede per il 2-0 che chiuse la partita. Tutta un’altra storia.

Per quanto riguarda stasera ci sono dei segnali che potrebbero far sperare, il rigore parato magistralmente da Buffon contro la Romania e che ci ha permesso di rimanere aggrappati ancora una partita a questo Europeo, per esempio potrebbe non rimanere un gesto inutile, potrebbe…….

lunedì 16 giugno 2008

Senti chi parla 2


Questa volta è il Bild, il quotidiano tedesco, che non perde occasione per fare infelici sarcasmi sulla nostra Nazionale, esattamente come ai Mondiale, quando alla vigilia della semifinale scrisse a tutta pagina in tricolore "PIZZA ARRIVEDERCI". Titolo che voleva essere un commiato abbastanza sbruffone nei nostri confronti e che si è poi rivelato invece un in bocca al lupo per la finale visto che sono stati umiliati e coperti di ridicolo proprio a casa loro grazie alle due "spaghettate" di Grosso e Del Piero. Ma quello teutonico si sa è un popolo testardo e non ci fa il callo alle figure di merda.
Così, della serie meglio guardare in casa degli altri visto che la nostra fa schifo, ecco l'ennesimo capitolo della saga "Germania vs Italia".

Sotto il titolo "Die Jammerlappen", l'equivalente in italiano di pappemolli o smidollati, il giornale se la prende soprattutto con i rimproveri fatti agli arbitri dai due c.t. "Prima hanno fatto i gradassi, adesso piagnucolano", scrive il giornale, ricordando che "i francesi ce l'hanno con il nostro arbitro Herbert Fandel, mentre Donadoni ha attaccato Ovrebo".

"Jammer mia!", piagnisteo mio, scrive il giornale in un misto di italiano e tedesco. Bild attacca le nazionali italiana e francese rimproverando loro "una difesa che fa acqua, un attacco moscio, poca velocità e cattiva tattica. Nessuna meraviglia se italiani e francesi non hanno finora vinto una partita, invece danno la colpa soprattutto agli arbitri".

"Martedì c'è il duello delle pappemolli", infierisce il giornale, secondo il quale "ad entrambe serve l'aiuto dell'Olanda contro la Romania". Comunque vadano le cose, per Bild la conclusione è che "i finalisti dell'ultimo mondiale un titolo lo hanno già conquistato, quello di campioni europei degli smidollati.

Senti chi parla 1


Alun Cairns, membro del Parlamento del Galles, si e' dimesso dalla doppia carica di ministro-ombra dell'Istruzione e di presidente della Commissione nazionale finanza dopo aver insultato gli italiani nel corso di una trasmissione radiofonica andata in onda ieri. A una domanda su quale squadra tifasse agli Europei, Cairns ha risposto definendo gli italiani "greasy wops", ovvero "untuosi terroni". Tutti i partecipanti alla trasmissione su "Radio Cymru" dovevano dare giudizi sulle partecipanti a Euro2008: una donna, a proposito della Svezia, l'aveva definita "noiosa", mentre del Portogallo aveva detto "bella bandiera", dell'Italia "ottimo cibo". A quel punto Cairns ha detto: "Io invece ho scritto 'greasy wops'". Il presentatore, Vaughan Roderick, ha invitato immediatamente il deputato a scusarsi, cosa che in effetti Cairns ha fatto, poi il programma si e' concluso. "Alla luce dei commenti inopportuni che ho fatto sull'Italia, credo di non poter ricorprire ancora a lungo il mio ruolo nell'Assemblea nazionale - ha detto oggi Cairns annunciando le proprie dimissioni - . Mi pento seriamente e chiedo ancora una volta scusa per l'offesa che ha causato. Ho il massimo rispetto per l'Italia e per la gente italiana, ma ammetto che i miei commenti sono inaccettabili". "Io - conclude - voglio contrastare la xenofobia e il razzismo continuando a promuovere uguaglianza e tolleranza."
Bravo Cairns, continua così e vedrai che ci riuscirai!!

venerdì 13 giugno 2008

Oggi è il giorno della verità. Oggi è uno di quei giorni in cui non puoi sbagliare nulla. O dentro o fuori. Non ci sono più ultime spiagge, questa è l'ultima spiaggia.
In Italia si sa, siamo molto veloci a salire sul carro dei vincitori, ma lo siamo ancora più a scendere dal carretto dei perdenti. Dopo la figuraccia contro l'Olanda, la Nazionale è stata tartassata, sono iniziati i processi all'allenatore, ad alcuni giocatori accusati di non aver dato il 100% in campo e questo in fin dei conti è anche giusto da una parte. Ognuno ha le sue colpe nella disfatta di Berna ed è giusto che se le prenda: ha colpa Donadoni per aver schierato una formazione troppo sbilanciata, così come hanno colpa i giocatori che si sono sfaldati, si sono disuniti. Ma adesso basta con le critiche.
Oggi è tempo di ricompattarsi. Qualunque cosa esca da quei cancelli, avremo maggiori possibilità di sopravvivere se rimarremo uniti. Avete capito? Se saremo uniti, sopravviveremo!. Quindi forza azzurri, state uniti! State insieme. Restate uniti. Unite gli scudi come un sol uomo! Un sol uomo, ma 11 gladiatori!!


Questo è lo spot andato in onda sulle emittenti televisive tedesche nel quale un assai improbabile italiano che “casualmente” risponde al nome di Toni si avvicina a un commesso: “Chiede il mio amico quanto costa l’ultimo modello? “700 euro”, risponde in modo professionale l’addetto alle vendite Media Markt. E Toni, all’amico che attende al telefonino, replica pronto: “1.000 euro”. Per i pubblicitari tedeschi l’italiano truffa persino il miglior amico.

Questa è l’immagine dell’Italia che ogni volta la Germania esporta gratuitamente in tutto il mondo. Supercafoni. Magnacci. Petto villoso in bella vista. Assolutamente fuori moda. E soprattutto truffatori. Adesso però è l’ora di farla finita una buona volta!!!

Poverini fanno pena questi teutonici!! Dal momento che contro di noi non possono vantare grandi successi vedono bene di offenderci nei modi più squallidi. Ovviamente noi italiani siamo di gran lunga superiori e non replichiamo perché offendere la Germania sarebbe come sparare su un’ambulanza; basterebbe ricordarle i tanti episodi xenofobi di cui si è resa protagonista, tra i quali l’ultimo proprio l’8 giugno a Klagenfurt dove sono stati arrestati oltre 140 tedeschi che marciavano nel centro storico gridando parole ispirate al passato nazista tipo ''Tutti i polacchi devono portare una stella gialla''!! Ah krukki krukki, fareste bene a guardare prima a casa vostra che è molto meglio.

Comunque non abbassiamoci al loro livello di stupide provocazioni, facciamogli vedere cosa vuol dire essere italiani attraverso tre partite che sono entrate nella storia del calcio mondiale. Iniziamo.

ITALIA-GERMANIA 4-3

Il 17 giugno del 1970 la storica semifinale dell'Azteca di Città del Messico, vinta dagli azzurri per 4-3 grazie alla decisiva rete di Gianni Rivera al 111'. Tempi regolamentari finiti sull'1-1, con la rete di Bonisegna pareggiata al 93' da Schnellinger che beffa Albertosi. Cominciano qui, con i supplementari, le incredibili emozioni di una partita che qualcuno ha definito la più bella della storia. La Germania va in vantaggio dopo 6 minuti con Gerd Muller, che sfutta un errore della difesa azzurra. Ma in tre minuti torna l' equilibrio: incredibilmente è Burgnich a segnare sfruttando una punizione di Rivera. Poi è l'Italia a tornare in vantaggio: da Rivera a Domenghini, cross per Riva che batte Maier. Il primo tempo supplementare si chiude sul 3-2 per l'Italia., nel secondo, dopo 5', c'è il 3-3 dei tedeschi. Segna ancora dopo soli 5 minuti la Germania riacciuffa il pareggio. Segna ancora Gerd Muller e il suo tiro, non irresistibile, batte Albertosi e passa vicinissimo a Rivera , fermo sulla sulla linea, vicino al palo. Rivera non interviene, forse poteva fermare quel tiro, evitare il gol. Sembra una colpa e sembra che il destino gli offra l'occasione del riscatto quando, subito dopo ripreso il gioco, Boninsegna si lancia sulla sinistra, mette una palla al centro proprio per Rivera davanti alla porta con il solo Maier a tentare di difenderla. E' lo storico, incredibile, precisissimo colpo di piatto che è più di un gol: è, definitivamente, «Italia-Germania 4-3». Si capisce che sia rimasta nella memoria quasi come una frase a sè, tanto da diventare un titolo di un film.


IL MUNDIAL SPAGNOLO

L'ultimo precedente ai Mondiali risale all'11 luglio del 1982, quando gli azzurri di Enzo Bearzot superarono la Germania Occidentale nella finale dell'edizione spagnola conquistato il terzo titolo iridato dopo quelli del 1934 e del 1938. Il rigore fallito da Cabrini nel primo tempo, il gol di Pablito Rossi, capocannoniere del Mundial, che fa esplodere d'entusiasmo il presidente Pertini in tribuna, il 2-0 di Tardelli che con il suo urlo diventa l'icona del Mondiale azzurro, il 3-0 firmato Altobelli. E' il terzo Mondiale conquistato dagli azzurri, quello di una squadra di grandi talenti che era partita fra le critiche e ha conquistato il mondo battendo, prima della Germania, Argentina, Brasile e un a Polonia di grandi campioni.

IL MONDIALEN TEDESCO

L'arbitro messicano Archundia fischia il via in uno stadio colorato di giallorossonero. Pochi, troppo pochi i tifosi italiani (5mila circa). I veleni della vigilia si sentono. I fischi dei tifosi tedeschi alla fine del nostro inno pure. L'Italia, però, non si lascia intimidire e parte bene. Al 16' Totti pesca libero Perrotta, il centrocampista si allunga la palla e Lehmann può respingere e bloccare in due tempi. Al 30' è ancora brivido azzurro: Grosso scende sulla sinistra e mette al centro per Toni che gira a rete. Provvidenziale il salvataggio di Metzelder. La Germania si spaventa.
L'Italia gioca bene, manovra meglio mentre i tedeschi creano azioni pericolose quando giocano in velocità. A centrocampo bene Pirlo, mentre Totti, partito bene, mostra qualche lentezza di troppo. In difesa, come al solito, su tutti uno straordinario Cannavaro.
I 90 minuti finiscono in parità. Si va ai supplementari con Iaquinta al posto di Camoranesi. Lippi rischia, rinforza l'attacco e i risultati si vedono subito.
Si parte e in un minuto l'Italia prende un palo con Gilardino e una traversa con Zambrotta. La Germania sbanda paurosamente. Lippi fa uscire Perrotta e mette dentro Del Piero. La stanchezza si fa sentire.
Il secondo supplementare si apre con un doppio brivido per gli azzurri. Prima una mischia in area tedesca che Del Piero non riesce a concretizzare, poi, sul ribaltamento di fronte, l'ennesima grande parata di Buffon su tiro di Podolski. La partita resta in equilibrio perfetto. Poi, al 13', la magia di Grosso che gira di interno dalla destra, supera il portiere e spalanca le porte della finale agli azzurri. E un minuto dopo il raddoppio di Del Piero con un destro a rientrare dopo un gran lavoro di Gilardino. Lehmann non ci può arrivare e l'Italia vola verso la sesta finale della sua storia. Evitati, con merito, i rigori.

Italia-Germania 2-0. Aufidersen!

lunedì 9 giugno 2008

IO C’ERO. Chissà forse è proprio questo che devono aver pensato 23 anni fa i numerosi tifosi juventini che si sono recati a Bruxelles per assistere alla finale di Coppa dei Campioni tra la Juventus e il Liverpool. Era una Juventus stellare quella approdata in finale a giocarsi la coppa, era la Juventus di Platini, Tardelli, Rossi, Scirea, una Juventus forte, quasi imbattibile. In quei giorni si generò proprio per questo motivo una grande aspettativa intorno alla squadra tant’è vero che milioni di famiglie bianconere, ma soprattutto italiane (e sottolineo quaranta volte I-T-A-L-I-A-N-E!!!!) presero d’assalto la capitale belga organizzandosi come meglio potevano, inconsapevoli che questa scelta avrebbe segnato per sempre le loro vite. Infatti a chi decise di affiancarsi a club organizzati venne assegnata la curva opposta a quella dei tifosi inglesi, mentre a coloro che si organizzarono autonomamente nell’acquisto dei biglietti fu riservata “furbescamente” la tribuna adiacente alla curva dei sostenitori del Liverpool, separate soltanto da una rete metallica la cui resistenza era decisamente da rivedere.

Fino ad oggi si è parlato però sempre e soltanto della fatiscenza dello stadio: le tribune erano malcurate, i muretti divisori erano vecchi e fragili, i servizi igienici erano pietosi, ma si è sorvolato su un aspetto importante, anzi il più importante: tutto questo non sarebbe successo se di fronte non avessimo avuto degli animali! Gli inglesi si dovrebbero solo vergognare, non dovrebbero nemmeno più avere il coraggio di alzare gli occhi quando passa un italiano dopo quello che hanno fatto. Sì, perché è bene dare nome e cognome alle cose, quello che è accaduto quel giorno è qualcosa di vergognoso e ha tutti i connotati di un episodio di razzismo. Non è stato un gruppetto di ultrà più facinoroso a far crollare la tribuna, sono stati tantissimi inglesi, che insieme ai tedeschi, sono due popolazioni note per la loro vicinanza comportamentale più alle scimmie e agli orango che all’uomo, perché solo un primate può ancora concepire idee razziste e fare una giornata interamente dedicata all’odio per gli italiani. Infatti se ne parla poco ma mentre in Italia si fa la giornata contro il cancro, la giornata contro la violenza sulle donne e la giornata contro l’omofobia, sia in Inghilterra che in Germania celebrano la “giornata contro gli italiani”, con tanto di ronde organizzate. Questi sì che sono evoluti, evoluti nel senso che hanno acquistato la posizione eretta e non camminano carponi come gli animali, per il resto….


Quel giorno successe proprio una sorta di “rievocazione” della giornata contro gli italiani organizzata fin nei minimi dettagli. Allo stadio i tifosi del Liverpool non si presentarono da soli ma si fecero spalleggiare da quelli del Chelsea, che in madre patria si erano conquistati la nomea di “cacciatori di teste” proprio per la loro violenza. Ora mi chiedo io: che ci sono andati a fare i tifosi del Chelsea a vedere la finale di Champions se non con la premeditazione di uccidere gli italiani? La parola “uccidere” mi sembra alquanto opportuna in questo caso perché di omicidio premeditato si tratta e a giustificare la premeditazione ci sono due elementi: quello cronologico, costituito da un apprezzabile lasso di tempo tra l'insorgenza dei proposito criminoso (comprare il biglietto e viaggio fino a Bruxelles) e l'attuazione di questo, e quello ideologico, consistente nella ferma risoluzione criminosa perdurante nell'animo senza soluzioni di continuità fino alla commissione dei crimine (uccisione di 39 persone). Ora se è vero che tutti gli italiani sono spaghetti e mandolino, allora non c’è dubbio che tutti gli inglesi sono degli assassini, degli animali, anzi trogloditi è la parola migliore. Infatti tutte quelle targhe in segno di amicizia se le posso ficcare benissimo nel culo perché sotto la facciata nemmeno dopo questa tragedia la “specie inglese” è riuscita ad evolversi dal Paleolitico. Qualche anno fa infatti mi trovavo a San Antonio ad Ibiza (per chi non lo sapesse posto esclusivamente riservato a tedeschi e inglesi, a differenza di Ibiza città) e il cameriere di un ristorante ci consigliò di andarcene prima del tramonto perché a quell’ora sarebbe scattata la caccia all’italiano, come tutte le sere. Ah però questi inglesi, si portano le tradizioni pure in vacanza!!! Ma la cosa buffa è che queste specie di ominidi si ritengono addirittura superiori e pretendono pure di darci lezioni di civiltà. A noi. Noi, che abbiamo dato i natali ai più grandi maestri del pensiero, dovremmo prendere lezioni da dei buzzurri, ubriaconi e assassini!?!?! Ma per favore.


Piuttosto il mio pensiero va ai numerosi italiani assassinati e in modo particolare ad un toscano come me, il medico Roberto Lorentini di 31 anni che si può a pieno titolo definire un eroe senza usare a sproposito il termine, un eroe vero. Un medico che è stato ucciso solo perché stava facendo il suo dovere, solo perché si era attardato a soccorrere un bambino di 11 anni morto nonostante il padre si fosse sacrificato facendo scudo col proprio corpo, solo perchè era italiano. Ed io, caro inglesino pezzo di merda che ami prenderci per il culo con le tue caricaturine idiote, sappi che sono fiero di non essere come te, sono fiero di non andare in giro per l’Europa a uccidere bambini e donne, sono fiero di non organizzare ronde per massacrare delle persone magari in dieci contro uno, ma soprattutto sono fiero di essere italiano come ROBERTO LORENTINI!!

  • Rocco Acerra (29)
  • Bruno Balli (50)
  • Giancarlo Bruschera (21)
  • Andrea Casula (11)
  • Giovanni Casula (44)
  • Nino Cerrullo (24)
  • Giuseppina Conti (17)
  • Dionisio Fabbro (51)
  • Jaques François
  • Eugenio Gagliano (35)
  • Francesco Galli (25)
  • Giancarlo Gonnelli (20)
  • Alberto Guarini (21)
  • Giovacchino Landini (50)
  • Roberto Lorentini (31)
  • Barbara Lusci (58)
  • Franco Martelli (46)
  • Loris Messore (28)
  • Gianni Mastrolaco (20)
  • Sergio Bastino Mazzino (38)
  • Luciano Rocco Papaluca (38)
  • Luigi Pidone (31)
  • Benito Pistolato (50)


  • Domenico Ragazzi (44)
  • Antonio Ragnanese (29)
  • Mario Ronchi (43)
  • Domenico Russo (28)
  • Tarcisio Salvi (49)
  • Gianfranco Sarto (47)
  • Amedeo Giuseppe Spolaore (55)
  • Mario Spanu (41)
  • Tarcisio Venturin (23)
  • Claudio Zavaroni (28)
Questo è l'elenco delle vittime del razzismo inglese, morti solo perchè gli sarebbe piaciuto poter tornare a casa e dire: "IO C'ERO!".